La Parola di Dio | “Dio Stesso, l’Unico II” | Estratto 118

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Giona 4 Ma Giona ne provò un gran dispiacere, e ne fu irritato; e pregò Jahvè, dicendo: “O Jahvè, non è egli questo ch’io dicevo, mentr’ero ancora nel mio paese? Perciò m’affrettai a fuggirmene a Tarsis; perché sapevo che sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all’ira, di gran benignità, e che Ti penti del male minacciato. Or dunque, o Jahvè, Ti prego, riprendiTi la mia vita; perché per me val meglio morire che vivere”. E Jahvè gli disse: “Fai tu bene a irritarti così?” Poi Giona uscì dalla città, e si mise a sedere a oriente della città; si fece quivi una capanna, e vi sedette sotto, all’ombra, stando a vedere quello che succederebbe alla città. E Dio, Jahvè, per guarirlo dalla sua irritazione, fece crescere un ricino, che montò su di sopra a Giona, per fargli ombra al capo; e Giona provò una grandissima gioia a motivo di quel ricino. Ma l’indomani, allo spuntar dell’alba, Iddio fece venire un verme, il quale attaccò il ricino, ed esso si seccò. E come il sole fu levato, Iddio fece soffiare un vento soffocante d’oriente, e il sole picchiò sul capo di Giona, sì ch’egli venne meno, e chiese di morire, dicendo: “Meglio è per me morire che vivere”. Continua a leggere

La Parola quotidiana di Dio | “Dio Stesso, l’Unico III” | Estratto 130

Una vita trascorsa a cercare fama e fortuna lascerà una persona disorientata davanti alla morte

Grazie alla sovranità e alla predestinazione del Creatore, un’anima solitaria che all’inizio non possedeva nulla acquisisce dei genitori e una famiglia, la possibilità di diventare un membro della razza umana, di sperimentare la vita umana e di vedere il mondo; ha anche l’opportunità di fare l’esperienza della sovranità del Creatore, di conoscere le meraviglie del Suo creato e, soprattutto, di conoscere la Sua autorità e di sottomettervisi. La maggior parte delle persone, tuttavia, non coglie davvero questa occasione rara e fugace. L’uomo esaurisce l’energia di una vita intera a combattere contro il destino, passa tutto il tempo ad affaccendarsi per cercare di sfamare la propria famiglia e a fare la spola tra ricchezza e status. Le cose cui le persone tengono sono la famiglia, i soldi e la fama; le considerano gli elementi più preziosi della vita. Tutti si lamentano del proprio destino, eppure relegano ancora in un angolo della mente i quesiti più urgenti da esaminare e da capire: perché l’uomo è vivo, come dovrebbe vivere, qual è il valore e il significato dell’esistenza. Per tutta la vita, a prescindere dalla sua durata, le persone corrono qua e là in cerca di fama e di fortuna, finché la giovinezza non vola via, finché non diventano grigie e rugose; finché non capiscono che la fama e la fortuna non possono arrestare la discesa verso la senilità, che il denaro non può riempire il vuoto del cuore; finché non comprendono che nessuno è esente dalla legge della nascita, dell’invecchiamento, della malattia e della morte, che nessuno può sfuggire a ciò che il destino ha in serbo. Continua a leggere

Solo il Cristo degli ultimi giorni può offrire all’uomo la via della vita eterna

La via della vita non è una cosa che possa essere detenuta da chiunque, né è facilmente ottenibile da tutti. Questo perché la vita può provenire solo da Dio, vale a dire che soltanto Dio Stesso ne possiede la sostanza, senza di Lui non vi è alcuna via della vita, e quindi solo Egli è la fonte della vita e la sorgente inesauribile dell’acqua viva di vita. Da quando ha creato il mondo, Dio ha compiuto molte opere concernenti la vitalità della vita, opere che donano la vita all’uomo e ha pagato un prezzo elevato affinché l’uomo potesse acquisire la vita, poiché Egli Stesso è vita eterna ed Egli Stesso è la via attraverso cui l’uomo viene fatto risorgere. Dio non è mai assente dal cuore dell’uomo e vive continuamente fra gli uomini. È la forza motrice della vita dell’uomo, il fondamento della sua esistenza e un ricco deposito per la sua vita dopo la nascita. Egli fa rinascere l’uomo e gli consente di vivere tenacemente in ogni suo ruolo. Continua a leggere